mercoledì 1 maggio 2013

primo maggio: den første maj

I danesi non sembrano un popolo di grandi idealisti. Eppure un dispiegamento di persone e bandiere rosse come quello che ho visto oggi, non l'ho mai visto, neanche negli anni d'oro del primo maggio nella città della Fiat. Ma a ben pensarci quello che deve riunire tanta gente il primo maggio, più che un utopico socialismo, è l'orgoglio e la difesa di un modello di lavoro unico al mondo (il famoso "modello danese" della contrattazione e della flexicurity) che affianca sindacati potenti e welfare universale al più spregiudicato liberismo.

Certo, dopo il lock-out, con la disoccupazione in crescita, i tagli ai contributi per gli studenti e alla durata del sussidio di disoccupazione, in tanti si interrogano sullo stato di salute di questo sistema. Il governo socialdemocratico ha perso molti consensi, il primo ministro è stato duramente contestato ad Aarhus e non si è fatta vedere nella capitale.

La "tribù" danese deve fare i conti con tante nuove sfide ma, ameno per oggi, finiti i discorsi e le contestazioni, la voglia di festeggiare ha preso il sopravvento e quasi tutti sembravano più interessatati alla birra che alle questioni politiche. Complice il sole e 18 gradi, Fælledparken si è trasformato in un immenso festival, un incrocio tra la festa dell'unità e Glastonbury, e migliaia di persone si sono riversate nei prati con litri di birra, griglie, salsicce e soundsystem. E bella ciao alle bandiere rosse.











Ciclo-appoggio

Anni fa avevo lavorato a uno spot per Fiat Palio, dove un ciclista non trovando di meglio, si appoggiava alla macchina ad ogni semaforo. Il proprietario della macchina infastidito, al terzo semaforo  spostava la macchina, facendo cadere il ciclista. Qui a Copenhagen non sarebbe successo ; )
A molti semafori si trovano infatti questi meravigliosi appoggiapiedi molto apprezzati dai ciclisti, non solo sono comodi ma rendono la partenza molto più rapida ; )