giovedì 25 aprile 2013

FOLKETINGET - La cosa del popolo

Ieri ho partecipato all'ultima lezione del ciclo "Danish Democracy", organizzato dal gruppo CPH Volunteers. Si trattava appunto di una visita guidata al Parlamento Danese, Folketinget, ovvero la cosa del popolo.


Sembra strano e poco rispettoso chiamare il parlamento "la cosa" ma è incredibilmente in linea con lo stile danese: formalità zero, tanta sostanza.
Certo, meglio di rispettare il parlamento nella forma e poi denigrarlo ad ogni occasione (ogni riferimento non è puramente casuale)
Alcuni passaggi della storia della democrazia danese sono davvero degne di nota.
Prima di tutto il fatto che nel 1848, quando mezza Europa si macellava sui campi di battaglia per la democrazia e la sovranità dei popoli, la Danimarca sia passata in modo assolutamente pacifico dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale. Semplicemente il popolo e il re si sono accordati ed è stata scritta la costituzione.
La Danimarca è stato anche il primo paese a dare il voto alle donne, nel 1915.

La costituzione del 1915, detta delle donne, perché appunto sancisce il diritto di voto per le donne.

Nel 1918, il Parlamento contava 9 membri donne e leggendo le biografie molte provenivano da famiglie contadine, povere, cosa impensabile anche per un uomo che volesse far politica in molti altri stati in quel tempo.

Le biografie delle parlamentari elette nel 1918

La Danimarca ha avuto anche il primo ministro donna di tutti i tempi e il primo speaker donna. Inoltre ha abolito la "upper house" il senato da noi, perché le leggi potessero essere approvate più rapidamente, in circa due mesi!


Dopo aver visto "the killing", passeggiando in queste stanze sembra di sentire voci che chiamano "Troels!"


Ogni primo ministro riceve un budget per farsi fare il ritratto da un artista a sua scelta. Il ritratto può essere appeso solo dopo che il primo ministro o Staat minister ha finito il suo mandato ed è sicuro di non essere più rieletto.

Avete notato il decoro che corre lungo tutto il muro del Parlamento?è una decorazione satirica che punzecchia i politici con battute e disegni ironici. In un angolo c'è anche disegnato un cane che fa la pipì!



Quando si poteva fumare, i parlamentari fumavano il sigaro. Si poteva fumare nei corridoi ma non nell'aula del senato o della camera. Così (forse anche perché non si sarebbero mai sognati di mettere i sigari nella lista dei rimborsi ; )) I senatori lasciavano il loro sigaro su uno di questi appoggiasigari, ricordandosi il numero per poterlo riprendere all'uscita. 

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